
A te che desideri mettere nero su bianco la tua storia;
che vuoi narrare un’esperienza particolare che ti ha attraversato;
che vuoi raccontare la storia della tua azienda, celebrare un anniversario o sottolineare la peculiarità di un tuo prodotto;
che vuoi proporre l’originalità della tua idea o della tua professione
LE RADICI DELLA MIA SCRITTURA BIOGRAFICA
Non era ancora scoppiato il cosiddetto “boom economico” quando sono venuta al mondo, oltretutto in un piccolo borgo fra le alte colline del reggiano. Così, in quel tempo e in quel luogo, gli elementi della vita erano pochi e semplici. I giochi per noi bambini avvenivano all’aperto e soprattutto nel nostro posto incantato che si innalzava al centro della borgata: un rilievo in sasso bianco da scalare, che poi ti regalava rovi carichi di more nere e, a terra, piccole fragole di bosco che occhieggiavano rosse fra le foglie pelose. Le fronde dei noccioli erano perfette per il nascondino e gli alberi di ciliegio per le arrampicate.
C'era però un altro elemento di irresistibile attrazione magnetica per me.
Seduta a cavalcioni sul muretto che delimitava casa mia, dondolavo le gambe mentre tenevo d’occhio la porta di Livio. L’oscillazione si fermava di colpo quando udivo il rumore metallico della maniglia che veniva sganciata dal suo appoggio. Appariva per primo il suo bastone che tastava il terreno; poi lui per intero, con indosso l’immancabile panciotto scuro sulla camicia dal collo alla russa e le maniche arrotolate, mentre il cappello era calato di sghimbescio sulla testa.
Allora gli correvo incontro. I suoi occhi riuscivano a sorridermi anche se mostravano solo un bulbo bianco. Livio, un vecchio uomo secondo me, conosceva un sacco di storie. Non quelle scritte per bambini, ma della vita che aveva vissuto. Di avventure e di genti durante la guerra e ancora prima quando vedeva, finché non era precipitato nella cecità totale intorno ai trent’anni. A volte narrava strimpellando la chitarra per me, come un vero cantastorie d’altri tempi.
Devono avere attecchito lì le radici del mio amore per i racconti di vita vera.
LAVORARE CON EMPATIA
All’inizio del lavoro biografico, conosco sicuramente le ragioni che hanno portato la persona a scegliere di raccontarsi e probabilmente sono già al corrente di alcuni passaggi della sua vita. Tuttavia, quando mi siedo accanto a lei, con la lucina rossa del registratore in azione, scordo ogni cosa, catturata dalla magia dell’incontro e dal dono che sta per raggiungermi. Come osservare un fiore, la cui corolla sta per dischiudersi, petalo dopo petalo. E io ne sono testimone.
Decidere di scrivere, o farsi scrivere la propria biografia, potrebbe sembrare un atto narcisista; è invece l’altruismo dell’anima che vuole condividere le vicende del suo specifico passaggio nel mondo.
Non importa se la persona è famosa o meno, se ha avuto una vita incredibile o ordinaria, se è donna o uomo. Vedo comunque, nell’inesauribile tessitura di ogni esistenza, l’incanto di quella realtà, sia nelle esperienze in cui si smarrisce, che in quelle in cui mette a segno gli obiettivi.
Ascoltare il racconto di una vita è come osservare un magnifico paesaggio, con i suoi picchi illuminati e le ombre che si allungano a valle.
C’è un mistero, un che di sacro che pervade ogni esistenza, di cui mi piace rintracciare il filo rosso che l’attraversa.
IL CORAGGIO DI RACCONTARSI
Non sempre è facile decidere di chiedere a uno scrittore “in affitto” di narrare la propria storia, nemmeno quando le nostre vicende sono intrecciate con la vita di un'azienda, una creatura nata dalla nostra passione e dedizione.
Non è nemmeno inusuale che si coltivi a lungo il pensiero di scrivere la propria biografia, si inizi magari vergando qualche pagina, per poi lasciare i pochi fogli orfani nel cassetto. È meraviglioso se invece si può completare la scrittura autobiografica. Nel viaggio della memoria, riuscire a scrutare nel proprio passato per capire sé stessi, per stabilire nessi e coincidenze, è un lavoro sorprendente, indipendentemente dal risultato della qualità narrativa.
A volte, invece, raccontare e consegnare la propria storia all’empatia e allo sguardo di un altro, può essere la chiave di volta per scorgere il disegno e la conformazione della propria vita. Per cogliere quanto essa ci abbia così intimamente appartenuto e, nello stesso tempo, per poterla osservare come un fiume, la cui acqua scorre verso il mare.
Mi ha sempre colpito, quando consegno la bozza di una narrazione, l’emozione che la persona manifesta, la profonda commozione che l’attraversa nel rileggere i passaggi della propria esistenza. Come se qualcuno avesse potuto comporre una sinfonia su suoni percepiti, fino a quel momento, isolati.
Credo che ciascuno meriti di commuoversi rispetto alle luci e alle ombre della propria vicenda umana. Perché essere su questa terra è una grande opportunità, ma anche un atto eroico.
di mettere nero su bianco la tua storia e vuoi farne un dono alla tua famiglia, ai tuoi amici o a un pubblico più vasto
la cui storia si intreccia intimamente con ciò che sei e vuoi lasciare traccia della tua esperienza o celebrare un anniversario
e ritieni che il tuo approccio abbia caratteristiche peculiari
che vuoi fare conoscere
per narrare la storia di prodotti o attività in cui vedi grandi potenzialità di espansione
SU DI ME
Vivo a Reggio Emilia. Durante il mio lavoro giornalistico alla radio e per quotidiani, ho sempre privilegiato aspetti di cronaca che mi permettessero di approfondire storie umane, risvolti di vita che lasciassero intravvedere scorci inaspettati.
Successivamente, i tanti anni di attività comunicativa, svolta per un’importante istituzione, mi hanno allenata a capire il punto di vista dell’altro e a cercare di trasmetterlo, rispettandone la visione. Poi sono arrivate le biografie.
Perfette per me. Una modalità in cui potevo unire il mio naturale interesse all’ascolto, con le esperienze di scrittura sviluppate nel tempo.
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